10 agosto 2025 

L’eco di una filosofia: crescere senza svendersi

Leggendo le parole di coach Sementilli, c’è un concetto che risuona più di tutti: l’Alfa Omega Basket Ostia non costruisce una squadra, costruisce un’identità.

Da quattro anni, la società ha scelto un sentiero in controtendenza, in un panorama cestistico dove spesso il risultato immediato vale più del progetto. Qui, invece, si investe su chi indossa il delfino sin dal minibasket, si scommette su under 19 che crescono dentro una comunità, si preferisce formare uomini oltre che giocatori. È una filosofia che ha un prezzo – a volte in classifica – ma che genera valore nel tempo.

La strategia è chiara: pochi senior, molti giovani cresciuti in casa. Una scelta che non nasce dal risparmio, ma dalla convinzione che il talento coltivato in casa porta radici profonde. Come redazione, non possiamo che riconoscere la coerenza e il coraggio di un progetto che guarda oltre il tabellone luminoso.

Eppure, le parole del coach mettono a nudo anche la durezza del sistema: costi di svincolo fuori scala, parametri che rischiano di soffocare chi non ha un settore giovanile solido. È una denuncia che dovrebbe far riflettere tutti: federazioni, dirigenti e tifosi.

L’orgoglio, però, resta la chiave di volta. «Non voglio più una stagione dove devi solo cercare di non retrocedere» – dice Sementilli – ed è qui che si legge la fame di crescita, l’ambizione di una realtà che da quindici anni rappresenta Ostia con serietà e passione.

Come redazione, crediamo che questa sia una last dance continua: ogni anno si gioca per la sopravvivenza del progetto, ma anche per la sua consacrazione.

E voi, cosa ne pensate delle parole del coach? Vi invitiamo a commentare, a dire la vostra sulla strategia dell’Alfa Omega: è questo il modello giusto per il basket di domani?

La Redazione

Scriveteci, perché questa conversazione appartiene a tutta la comunità gialloblù.

 Leggi l’articolo originale tra le news sul sito ufficiale: www.alfaomegabasket.it