“Alba Adriatica, dove il mare profuma di basket”
Un viaggio nei giorni dell’AlfaOmega U15 al Torneo AICS “Basket in Tour”
C’è sempre un odore, nei tornei di maggio.
Un odore che è salsedine, gomma e concentrazione.
Ad Alba Adriatica, però, c’è anche un altro aroma: quello delle storie che iniziano. E i ragazzi dell’AlfaOmega U15 ne hanno scritta una, pagina dopo pagina.
Con ritmo. Con cuore. Con stile.
Prologo: la lentezza di chi si sta ancora cercando
La prima partita è contro Nereto-Alba.
Una squadra di casa, un pubblico caldo, e quel tipico inizio da motore diesel.
L’AlfaOmega, guidata dal tandem Sementilli–Scarfagna, parte lenta. Il gioco è contratto, quasi timido.
Ma il basket, come il jazz, non ha bisogno di urla per farsi sentire.
Serve un dettaglio, una scelta.
E quando il pressing si alza, quando i passaggi iniziano a fluire, allora la musica cambia.
+17 all’intervallo.
Il finale è 33-76. Ma il punteggio non racconta tutto.
Raccontano di più le gambe che non smettono di correre. Gli occhi che si cercano. I sorrisi dopo un recupero.
📊 Top scorer: Gori 19, Sescu 16, Forlano 13.
Coach Scarfagna non si lascia andare:
“Bella vittoria… ma testa già alla sfida di domani per un posto in semifinale”.
Capitolo secondo: quando l’alba non è solo un nome
La Virtus San Raffaele arriva all’alba. Letteralmente. Si gioca la mattina presto.
Un orario in cui tanti dormono ancora.
Ma l’Alfa, oggi, è sveglia. Lucida. Presente.
Davanti a una zona 2-3 ben impostata, i ragazzi non si scompongono.
Muovono la palla. Aspettano. Leggono. Colpiscono.
Sembra facile, ma non lo è.
Serve pazienza. Serve disciplina. E serve talento.
Gori è una sentenza: 25 punti. Mai uno di troppo.
Sescu danza ancora una volta: 17.
Forlano e Micheletti, solidi come chi sa che ogni mattoncino conta.
📊 Il tabellino conferma l’equilibrio: tanti contributi, zero egoismi.
Coach Scarfagna è soddisfatto:
“Fiero dei ragazzi. Di solito la mattina siamo più addormentati… oggi no. Mi è piaciuto il gioco. E soprattutto il rispetto degli avversari”.
Alle 18:15, semifinale.
Capitolo terzo: la tempesta prima della quiete
Contro i padroni di casa, nella semifinale, si sente subito che la partita è diversa.
Tensione. Grinta. Rumore.
Alba parte forte: 10-4 in 4 minuti.
L’Alfa sembra spenta. Un po’ scarica. Come se avesse lasciato l’anima in hotel.
All’intervallo è comunque +2. Un piccolo tesoro da proteggere.
Poi succede qualcosa.
Nessuna magia. Solo volontà. Pressione. Intensità.
Un parziale di 28-4 nel terzo quarto spazza via ogni dubbio.
Il palazzetto cambia silenzio. L’AlfaOmega vola.
“Male all’inizio – ammette coach Scarfagna – ma questa squadra sa reagire. Ora la testa deve essere alla difficile gara di domani”.
Domani è la finale. Contro la Stella Azzurra.
Capitolo finale: il mare si tinge di giallo blu
Contro la Stella Azzurra non si vince solo con il talento.
Si vince con l’identità.
E l’AlfaOmega entra in campo con l’intensità di chi ha capito cosa serve per vincere.
Difesa solida. Ritmo costante. Intelligenza.
Un secondo quarto sontuoso manda i ragazzi sul +20 a metà gara.
Nel secondo tempo non si controlla: si continua.
Perché i tornei si vincono con l’istinto, ma si onorano fino all’ultimo secondo.
Poi è festa. Sincera. Meritata.
Coach Scarfagna sorride, stavolta davvero:
“Fiero dei miei ragazzi. Non solo per la vittoria, ma per la sportività, per l’atteggiamento. Abbiamo lasciato un bel segno”.
Epilogo: la bellezza di un gioco fatto bene
Il mare, adesso, profuma anche di vittoria.
Ma la vera conquista è un’altra: aver giocato insieme, bene, con rispetto.
E quando succede questo, allora sì… il basket diventa racconto.
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